CRITICA: |
Giorgio Soavi - Lettere d'amore sulla Bellezza di Vittorio Gassman e Giorgio Soavi, Longanesi, Milano 1996
"Rappresenta [il quadro] due patate con i germogli [...]. Quel Wolfango da Bologna le ha fatte diventare un quadro: là c'è l'invenzione del pittore per il quale la vecchiaia e il disfacimento della nostra carne, o di quella della patata, non sono per niente la fine, ma l'inizio di un'epoca. Di un ciclo. Insomma: si può cominciare sempre, anche quando una cosa sta marcendo. Per far conoscere quel quadro che amo, avevo deciso nel romanzo ["Il quadro delle patate"] di trascinarlo lungo la via Emilia, da Bologna a Milano dove vivo. Avevo fatto un voto per far conoscere quel quadro."
Giorgio Soavi - Il quadro delle patate, Guanda, Parma 1994
"Spiegai [ai ragazzi non vedenti] come era fatto il quadro che mi ero portato in giro, e che adesso stava sul palcoscenico, grande come una carta geografica delle Americhe o come la mappa dell'Isola del Tesoro. E una volta arrivato alla fine del racconto, i ragazzi, guidati dai professori, scesero giù nell'emiciclo dell'Aula Magna, tenendosi per mano. [...] Arrivarono davanti al quadro. Io li guidai uno per uno, lasciando che toccassero, lentamente, come fanno gli esploratori, quella grande tela dipinta, se volevano capire com'era. [...]
I ragazzi erano in fila indiana e si fermarono tutti per sfiorare con la guancia il quadro delle patate e si convinsero che il quadro era stato fatto esattamente come loro lo avevano capito. [...] e non appena si rendevano conto che le due patate erano immense, ne inseguivano la vastità con la concentrazione di coloro che non vedono ma capiscono tutto. In quel modo ammettevano che fosse di grande bellezza." |
