Wolfango Peretti Poggi


  Schedatura delle opere:
LE COPIE - Scheda 01/02
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da PIERO DELLA FRANCESCA
"La Vittoria di Costantino su Massenzio"

Originale: 1452-66. Affresco, cm 760 x 320 circa

Copia: 1984. Acrilico su tela, cm 764 x 322 circa


L'originale di Piero della Francesca

La copia di Wolfango



L'ORIGINALE:

La cosiddetta "Vittoria di Costantino" fa parte di un ciclo di affreschi dedicato alla leggenda della Vera Croce (tratta dalla "Legenda Aurea" di Jacopo da Varagine), realizzati tra il 1453 e il 1466 da Piero della Francesca nell'abside della Chiesa di San Francesco ad Arezzo.

Fra le altre dieci composizioni, questa è la più guasta. I recenti restauri degli anni '90 hanno permesso di salvare e fissare quanto rimasto, ma le parti mancanti sono ancora numerose e purtroppo irrecuperabili.

LA COPIA:

Come esige la legge, la copia è di qualche centimetro più grande dell'originale: 7,64 x 3,22 metri. E' dipinta su tela in acrilico, e si trova nell'Aretino.

È ovviamente un omaggio al grande Maestro, ma è al tempo stesso un tentativo, rispettoso ma assai "temerario", di formulare un'ipotesi ricostruttiva delle parti mancanti. Nella ricostruzione Wolfango si attiene a una metodologia basata il più possibile su un paradigma indiziario, sviluppato su tre livelli:

Il 1° livello individua una corrispondenza certa fra ipotesi e indizi dati: la ricostruzione risulta perciò indiscutibilmente dimostrata ed esaustiva. Come, per esemplificare, in un cavallo l'attaccatura di uno zoccolo alla sua gamba.

Il 2° livello individua una ricostruzione evidente ma non oggettiva: come la certezza dell'esistenza di un volto mancante al copricapo o all'elmo che lo sovrasta, ma l'impossibilità di conoscerne la connotazione.

Il 3° livello presenta ipotesi solo probabilistiche, laddove il vuoto (lacuna) è completamente privo di indizi, come si può vedere osservando l'estremità della zona destra dell'affresco. La scelta fra le possibili ricostruzioni è affidata all'intuizione del copista.

PRECEDENTI:

Copia del Ramboux

Copia ad acquerello della "Vittoria di Costantino" (50 cm di base) eseguita dal tedesco Johann Anton Ramboux circa nel 1835, conservata presso il Museo di Düsseldorf.

A lungo si ritenne eseguita prima dei danneggiamenti subiti dall'affresco di Piero.

 

Viceversa le sviste e le contraddizioni che il lavoro del Ramboux presenta rispetto ai frammenti e dettagli tuttora presenti nell'affresco originale, dimostrano come la copia sia stata dipinta dopo i guasti, davanti all'affresco ridotto quasi nello stesso stato in cui lo vediamo oggi. Le parti mancanti sono ricostruite con fantasia e leggerezza.


Particolari:

L'originale La copia
 

Particolari della parte destra dell'affresco. L'originale è pesantemente danneggiato e la ricostruzione si è dovuta affidare maggiormente all'intuizione e alla sensibilità del copista.

Da notare cavallo e cavaliere sull'estrema destra che, voltati di traverso, bloccano la fuga degli altri e generano un andamento circolare tipico di molte composizioni di Piero della Francesca.

     

Volti e dettagli dalla copia di Wolfango


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