Wolfango Peretti Poggi



Esposizione:
Selezione testi di critica

 

Adriano SOFRI
- dalla Piccola posta su "Il Foglio", 19 Dicembre 2006

"Se volete restare a bocca aperta, cercate www.wolfango.net, per esempio. Là troverete qualche riproduzione dei disegni e dei quadri di Wolfango: dovrete allargarli a tutto schermo, cominciando dal "Cassetto", o dal "Piatto dell'uva". E guardate la copia del Caravaggio del primo "San Matteo con l'angelo". Se poi la bocca volete spalancarla del tutto, bisogna che andiate a Bologna. Perchè il vostro schermo intero prende sì e no mezzo acino dell'uva, e i quadri di Wolfango sono grandi quattro metri per tre, o tre per due, e ingrandire così vuol dire inventare un altro mondo.

La mia bocca è rimasta spalancata da quando Federico Zeri mi disse che a Bologna c'era uno appartato e sconosciuto che era il più grande pittore vivente - anche a Zeri piaceva l'ingrandimento rivelatore - e che si chiamava Wolfango. Insomma andate a Bologna, e guardate la "Cassetta dei rifiuti" nell'Aula absidale della ex chiesa di Santa Lucia, o il "Cassetto" nella Sala Stampa del Palazzo d'Accursio. Io poi di Wolfango conobbi anche una estrema generosità, e vissi un certo numero di giorni ai piedi di una "Arancia" emozionante come una discesa sul pavimento della Luna.

Da quarant'anni Wolfango è anche figurinaio di presepe: potete andarlo a vedere nel Salone d'Ercole di Palazzo d'Accursio, e intanto andate a vedere le figurine riprodotte ne sito. È caratteristico che ora un simile grand'uomo abbia raggiunto, suo malgrado, gli onori delle cronache, per aver accolto nel presepe di quest'anno la benedetta nudità di Moana Pozzi, in una versione della "Vita braccata dalla Morte". La bella statuina fra centinaia di altre belle statuine può scandalizzare solo chi lo scandalo ce l'abbia nell'occhio, come un'indisposizione, una lente di immeschinimento. Banale bigottismo, politichetta, e più sotto una paura insuperata per la felicità del corpo e l'invidia della morte, e una certa dimenticanza del Vangelo.

Va bene, non volevo mischiarmi con le polemiche bolognesi, volevo solo salutare Wolfango che ha riscattato la vanità della grandezza."